Sul legame tra Ssn Stefano di Dečani e San Nicola (di Bari). A.E. Naumow (Venezia, Italy)

Stefano Uroš III, detto di Dečani, re serbo negli anni 1321–1331, è uno dei santi ortodossi conosciuti soprattutto grazie ai motivi nicolaiani. Nella sua Vita, scritta alla fi ne del XIV secolo nel monastero di Dečani da Gregorio Camblak, si parla di tre apparizioni di San Nicola al re Stefano – a Ovče Polje dopo l'accecamento (9, 1–10), a Costantinopoli per la sua guarigione (19,1–20) e a Nerodimlje per annunciargli la morte vicina (41,1–7,42,1–4). L'opera di Gregorio è giunta nella Rus' Moscovita all'inizio del XVI secolo e tra il 1568 e il 1576 èstata inclusa nella grande cronaca illustrata, nel primo volume, detto di Ostermann (БPAH. 31.7.30). La Vita di San Stefano è illustrata con 31 miniature, delle quale la 3, la 8 e la 20 rappresentano le tre scene collegate con san Nicola.

La storia del re serbo, protetto da San Nicola, entra come nuovo miracolo del taumaturgo barese nel suo ciclo agiografi co, sotto le due date festive – 6 dicembre e 9 maggio. Nella cerchia che ha prodotto i volumi di Ostermann, negli anni settanta del XVI sec. è stato creato anche un codice miniato con la Vita di san Nicola (РГБ. Больш. Ф. 37. № 15), dove tra altro si trova il miracolo collegato al re Stefano, illustrato con 7 miniature (4, 6–10, 28). Nelle centinaia di icone russe con scene della vita di san Nicola è quasi sempre presente almeno una scena con il re serbo.

In Serbia il culto del re Stefano di Dečani inizialmente era limitato al monastero da lui fondato. Tuttavia nella seconda metà del XVI secolo il suo ruolo cresce e nel territorio del rinnovato patriarcato serbo appaiono molte icone e rappresentazioni affrescate a lui dedicate e sempre con una marcata presenza di san Nicola.